Raylan (Einaudi. Stile libero big) (Italian Edition) by Leonard Elmore

Raylan (Einaudi. Stile libero big) (Italian Edition) by Leonard Elmore

autore:Leonard, Elmore [Leonard, Elmore]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858408469
editore: Einaudi
pubblicato: 2013-05-13T22:00:00+00:00


19.

La mattina del giorno dell’assemblea, Dio disse a Pervis che avrebbe dovuto adoperare Dewey Crowe come miele per attirare le mosche.

A quella rivelazione, Pervis si era sollevato a sedere di scatto nel letto. Il messaggio di Dio era nella sua testa, e di conseguenza Pervis sapeva perfettamente chi erano le mosche: Casper Mott e tutti quelli che volevano la sua montagna, la Big Black. Telefonò a Rita, visto che Rita aveva i numeri di telefono di chiunque.

– È domani che devo venire, non oggi, – disse lei.

– Lo so, – rispose Pervis. – Voglio essere sicuro di essere tornato da Cumberland e di sentirti entrare e dire: «Yu-huuu, sono a casa». Mi fa venire quello strattone all’inguine... Quello che voglio che tu faccia è che mi trovi Dewey Crowe e mi fai sapere cosa sta combinando.

– Che cos’è che hai bisogno di mandare a puttane? – domandò Rita.

Quella ragazza era davvero intelligente.

Rita tornò al telefono meno di un minuto dopo. – Ha lasciato detto che è a Harlan. Sarà al Dairy Queen da mezzogiorno in poi, a prendere ordinazioni.

– Ah già, – sospirò Pervis, – vende whisky clandestino.

A mezzogiorno in punto Pervis chiamò Dewey sul cellulare. Dewey, con una voce priva di vita, rispose: – Sí?

– È cosí che rispondi al telefono? – disse Pervis.

Ci fu una pausa. Quando riprese a parlare, Dewey era tutt’altro che privo di vita.

– Sto forse parlando con mio zio Pervis?

– Hai riconosciuto la mia voce, bravo.

– Sissignore, e sono contento di sentirla.

– Vai a Cumberland stasera per l’assemblea?

– Che assemblea?

– Quella nella palestra del liceo, – spiegò Pervis a quell’idiota. – Che dici, ti vedo lí?

– Sissignore, stavo proprio pensando di andarci.

– Ragazzo, che ci fai a Harlan?

– Vendo alcol che prendo a Cumberland e ci faccio su un po’ di soldi.

– Te la stai cavando bene?

– Ci faccio su almeno due dollari al litro.

Quel ragazzo aveva davvero bisogno di aiuto.

– Dal momento che ho perso i miei due figli, – continuò Pervis, – sei l’unico Crowe rimasto per portare avanti quello che ritengo il vero scopo della mia vita. Capisci di cosa sto parlando?

– È vero? Parli sul serio? Sono il tuo unico parente?

– Non ho intenzione di lasciarti la mia attività, – puntualizzò Pervis. – Sto parlando della mia proprietà, la Big Black Mountain.

Ci fu un lungo silenzio.

– Zio… signore… mi stai dicendo che tu possiedi la Big Black?

Pervis pensò che tutti, nell’Est Kentucky, lo sapevano. Tutti, eccetto quello stupido di suo nipote. – Esatto, – disse, – e quando me ne sarò andato la montagna verrà affidata a te.

– Vuol dire che sarà mia?

Una nota di eccitazione nervosa era comparsa nella voce di Dewey.

– E ne posso fare quello che voglio?

Era già pronto a venderla al miglior offerente, il verme.

– Devi promettermi che non te ne disferai mai, – disse Pervis. – Se Casper Mott scopre che tu erediterai la mia montagna, mi farà mettere sotto da un camion e poi si lavorerà te finché non gliela cedi. Oggi ho intenzione di fargli sapere che non c’è nessuna possibilità che lui la compri da me.



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